Finalmente si alza il velo sulla riforma degli incentivi auto: nel corso del cosiddetto tavolo automotive, convocato questa mattina al dicastero delle Imprese e del Made in Italy, il ministro Adolfo Urso ha illustrato tutte le novità in arrivo. Che non sono poche rispetto alle indiscrezioni – tutte confermate – trapelate nelle settimane scorse.
La novità più importante riguarda le risorse. Rispetto ai 930 milioni di euro di cui si era parlato finora, i fondi messi a diposizione dal governo arrivano a 950 milioni. In pratica, ai 610 già stanziati due anni fa per il 2024 si aggiungono 330 milioni – adesso la cifra è ufficiale – di residui 2022, più 10 milioni di risorse 2023.
Per l’auto ci sono 793 milioni. Questi 950 milioni saranno così ripartiti:
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793 all’auto (erano 570 nello schema 2022-2024);
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35 a ciclomotori e motocicli;
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53 ai veicoli commerciali leggeri;
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20 alle auto usate;
- 50 al noleggio a lungo termine.
Più soldi a termiche ed elettriche, meno alle plug-in. Limitatamente alle auto, i 793 milioni disponibili sono così ripartiti:
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240 milioni alle elettriche (più in generale a quelle con emissioni di anidride carbonica comprese tra 0 e 20 g/km), ossia 35 milioni in più rispetto a quelli già stanziati;
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150 alle plug-in (21-60 g/km CO2), ossia 95 in meno rispetto a quelli già stanziati;
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403 alle termiche (61-135 g/km di CO2), ossia 283 in più rispetto a quelli già stanziati e in via di esaurimento (vedere più avanti).
In pratica, per andare incontro all’orientamento reale della domanda, rispetto al vecchio schema aumentano i fondi destinati alle elettriche (erano 205 milioni) e soprattutto alle termiche (erano 120 milioni), mentre diminuiscono drasticamente quelli per le plug-in (erano 245 milioni). I contributi vanno da 1.500 a 13.750 euro. Per quanto riguarda i singoli bonus, nulla cambia rispetto allo schema anticipato nei giorni scorsi.
Bonus doppi per nuovi taxi e Ncc. Il contributo raddoppia per i titolari di licenze taxi e per gli Ncc che sostituiscono la propria auto adibita al servizio e per i vincitori del concorso straordinario per il rilascio di nuove licenze taxi e Ncc.
Bonus usato per 10 mila persone. Vi sono poi altre tre novità, peraltro anticipate da Urso in un’intervista concessa a Quattroruote:
- Le persone fisiche con Isee inferiore a 30 mila euro potranno accedere al contributo anche con la rottamazione di un’auto Euro 5. In questo caso, però, i due bonus scendono a 8 mila euro a fronte dell’acquisto di una macchina elettrica e a 5 mila per l’acquisto di una plug-in.
- Per quanto riguarda il ritorno del bonus sull’usato, ci sono 2 mila euro per chi acquisterà una macchina Euro 6 di valore fino a 25 mila euro (senza Iva) a fronte della rottamazione di un mezzo fino a Euro 4 di proprietà da almeno 12 mesi. Dato che per questa iniziativa sono stati stanziati 20 milioni, potranno beneficiarne 10 mila persone.
- Per quanto riguarda il noleggio, infine, i 50 milioni di euro stanziati saranno disciplinati da uno specifico decreto ministeriale che dovrà essere emanato entro 120 giorni a partire dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del decreto che riforma gli incentivi 2024. Insomma, se ne riparlerà in estate.
Potrebbero arrivare incentivi alla trasformazione a gas. Il ministro ha anche annunciato che il ministero sta valutando l’ipotesi di introdurre un incentivo alla trasformazione a Gpl o metano di vecchia auto in circolazione. Per il momento, però, si tratta solo di un’ipotesi allo studio.
Bonus anche per le imprese con vincolo di 24 mesi. Per il resto è confermata l’estensione dei nuovi contributi alle imprese (escluse le concessionarie e i commercianti indipendenti di auto) e il vincolo del mantenimento della proprietà dell’auto acquistata con gli incentivi: 12 mesi per le persone fisiche, 24 per le imprese.
Per le colonnine domestiche 80 milioni. Sul fronte delle colonnine, rispetto al biennio 2022-2023 non cambia il contributo dello stato all’acquisto e all’installazione di infrastrutture di ricarica domestica di potenza standard, pari all’80% del prezzo di acquisto (in questa situazione il bonus arriva sotto forma di rimborso) nel limite di 1.500 euro per il singolo nucleo familiare e di 8 mila euro per il condominio. Dopo il flop registrato nel 2022 e nel 2023 (Urso ha comunicato i dati definitivi che hanno registrato appena 5.671 domande per 6,4 milioni di euro rimborsati sugli 80 milioni stanziati), il ministero ci riprova aggiungendo ai 40 milioni di euro già previsti per il 2024 altri 40 avanzati negli anni scorsi.
Il via a marzo. Nulla si sa con certezza, invece, circa i tempi in cui la riforma degli incentivi sarà operativa. Il Dpcm predisposto dal ministro Urso di concerto con i colleghi dell’Economia, dell’Ambiente e delle Infrastrutture, dovrà adesso essere approvato dal governo e poi dovrà passare al vaglio della Corte dei conti. L’esame sarà piuttosto rapido, ma è improbabile che il provvedimento sia pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale prima di marzo. Da quel momento, la vecchia piattaforma di prenotazione dei contributi da parte delle concessionarie sarà bloccata per essere adeguata dai tecnici di Invitalia alle novità, operazione che richiederà ancora qualche giorno (ma il diritto al bonus, fondi permettendo, è indipendente dalla disponibilità della piattaforma decorrendo dal giorno della pubblicazione del Dpcm sulla Gazzetta Ufficiale).
Agli sgoccioli i vecchi incentivi sulle auto termiche. Nel frattempo, i “vecchi” fondi sulle auto termiche stanno per finire. Dei 120 milioni di euro stanziati due anni fa per il 2024 sulla fascia 61-135 g/km (ma le prenotazioni si erano aperte solo il 23 gennaio scorso), dopo 10 giorni ne sono rimasti appena 12. Insomma, già domani potrebbero fi nire. Ricordiamo, a questo proposito, che solo in una situazione il vecchio incentivo, quello attualmente disponibile, è migliore di quello che arriverà: con la rottamazione di una vecchia Euro 4. Nelle altre situazioni è indifferente (rottamazione di una Euro 3) o peggiore (rottamazione di una Euro 0, 1 o 2).